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di Takeshi Kitano, con T.K., Aya Kokumai, Tetsu Watanabe
(Giappone, 1993)
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Colui che fu il celebre sergente Hara nel film di Oshima FURYIO giunge al suo quarto film come regista: la sua è una visione cinematografica tutta basata sul contrasto fra la serenità, la dolcezza dell'immagine, e la crudeltà, la violenza della storia. SONATINE riprende un tema tipico del giallo e del western: quello di un yakuza desideroso di ritirarsi dal mestiere, di mettersi in pensione insomma, ma che viene risucchiato in una spirale omicida. Come nel suo film precedente, IL SILENZIO SUL MARE, anche qui è l'immagine tranquilla e rassicurante della superficie marina intravvista ai limiti di una spiaggia nella quale sono confinati i membri di un clan, che contrasta con la tensione di una storia di vendetta e d'amore. Dopo l'inizio all'emoglobina, il clan è relegato sulla spiaggia: ed è in quell'attesa che succedono le cose più originali del film: i passatempi quasi infantili dei killer sulla spiaggia, i giochi haiku sulla sabbia. Quasi un modo per l'autore, di cercare ad ogni costo la distanza dal soggetto, dal cliché del proprio genere di film.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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KITANO TAKESHI 
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